Works intro
Sono un’artista.
La mia storia d’amore è un viaggio.
In passato ho dipinto sui retro azzurri semiarrugginiti delle pubblicità, sui pannelli cementati, sulle carte incollate, sui plotter rovesciati e cerati delle mie foto, su legni avvolti da stoffe e texture. Con la serie Bagliori ho dipinto su medie-piccole tele di concentrate emozioni e atmosfere.
Ora ho ripreso la ricerca tecnica.
Un esperimento di natura percepita, che pone una lente d’ingrandimento su ogni forma di vita. Su tessuti cuciti insieme getto una forma d’amore, di desiderio, di speranza grazie al mio legame indissolubile con la natura e alla gioia incosciente che ostinatamene in questa vita sboccia anche dall’abisso.
Seminare con le mani la polvere di colore e sbriciolare pastelli
tra gocciolature, colature, pennellate e segni blu come uno sciame di velelle sulla riva di Renà.
Voglio fare ribollire di vita
sulla tela una forma di figura astratta, allargata.
Un paesaggio che non è un paesaggio.
Un confine senza confine
È stagione di germogliare e far germogliare.
Per sprofondare nel futuro DNA di un petalo
o dare al colore umido dell’alga
una somiglianza sentimentale,
l’espansione dal mondo di una sagoma
mentre un bozzolo silenzioso selvatico
in autonomia versa nel vento pietrificato,
colato in questo mare sovrapposto di lava cangiante,
lo stesso mutare tra le increspature delle strade asfaltate
minute persone
o briciole di ricordi
tracce di fiori che cercano grumoso riparo
sulla tela che oscilla come un’arca.
Fare come se…
da colature diluite sgorgasse
esperienza d’argilla sotterranea
come scaglie di luce
resilienti microplastiche scambiate per oro,
affiderei teneramente umanità alle scintille
sparse ovunque come stelle riversate sulla terra,
nei riflessi delle onde
anche senza il mare.
L’opera espande la mia prospettiva
diviene un organismo a sé.
Allora documento la mia nuova energica sfrontatezza contemporanea,
delicata sconfinatezza interna.